La camera Katanè del nostro bed and breakfast è di ampie dimensioni, 14 mq, ed è dotata di tutti i comfort:
letto matrimoniale, scrivania, frigobar, tv satellitare, armadio, bagno, affaccio al balconcino privato verso Corso delle Province.
Posizione: affaccio su Corso delle Province
In questa camera domina il colore verde, colore pimpante con tocchi di stile che caratterizzano l’ambiente, accogliendo con comfort due ospiti.
La camera Katanè racconta le origini della città. Attraverso questa camera, nel racconto della storia della città, infatti, facciamo un grande salto nel passato della città di Catania ed al suo antico nome Katanè.
Catania, città fondata dai greci nel 729 a.c., ha una storia ricca di eredità culturali di epoca greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola che troverete nei suoi bei monumenti.
La città di oggi, prevalentemente settecentesca, è il frutto della ricostruzione dopo il forte terremoto del 1693, realizzata nello stile Barocco Siciliano che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco.
La storia di Catania affonda le sue radici nella notte dei tempi, ma quella più documentata è lunga 28 secoli, un tempo uguale alla storia della caput mundi Roma! Le origini risalgono a ben prima dell’espansione greca in Sicilia, dell’VIII secolo a.C. Sono, infatti, legati al contatto con i Fenici dai quali i catanesi ancora oggi conservano l’eredità dell’attitudine al commercio.
Tuttavia, la fondazione di Catania (Kατάvη) si colloca convenzionalmente nel 729 a.C. con l’arrivo dei coloni greci calcidesi, venuti da Eubea in Sicilia, guidati da Tuclee salpati da Naxos, tra il 729 e il 728 a. C., cinque anni dopo la fondazione di Siracusa.
Secondo lo storico greco Plutarco, il suo nome deriva da grattugia (Katane), per l’associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge.
Secondo altre interpretazioni il nome deriverebbe dall’apposizione del prefisso greco katà- (“presso”) ad Aitnè, il nome greco dell’Etna. Avrebbe, quindi, il significato di “nei pressi di” o “appoggiata all’Etna”.
La storia di Catania, dopo un periodo di dominazione siracusana, nel 263 a.C. prosegue sotto i romani. Il capoluogo ancora oggi, nel suo sottosuolo ed esattamente in corrispondenza di Piazza Stesicoro, ci mostra il suo anfiteatro romano.
La città subisce nei secoli le stesse sorti del resto della Sicilia.
Quindi, venne conquistata prima dagli ostrogoti, poi dagli arabi, dai normanni, dagli svevi (1194-1266) ai quali si deve l’edificazione del Castello Ursino e dagli angioini. Nel 1282 passò agli aragonesi, fino al 1410. Per un certo periodo della storia di Catania, a partire dal 1402, con il re aragonese Martino I di Sicilia, il capoluogo divenne capitale del Regno di Sicilia.
Nel 1860, a seguito della spedizione garibaldina, entrò a far parte del Regno d’Italia. I due terzi degli introiti del neonato regno italiano provennero dalle casse dell’ex Regno delle due Sicilie.
A causa di una notevole differenza nella lingua e nei costumi piemontesi e siciliani non si pervenne, tuttavia, ad una unificazione sostanziale. Anzi le condizioni strutturali e infrastrutturali del Sud peggiorarono notevolmente e aumentarono a dismisura gli episodi di brigantaggio.
Catania nel ‘900, dopo i primi lustri dall’unità d’Italia critici per il passaggio dal vecchio al nuovo regime, ebbe un notevole sviluppo economico.
L’area archeologica
Disastrosi e numerosi terremoti hanno raso al suolo la città e le conseguenti ricostruzioni hanno spesso ricoperto le precedenti architetture.
Pochi sono stati gli scavi archeologici se non in tempi recenti. In piena consonanza con le notizie dello storico ateniese Tucidide sono i risultati di un recentissimo scavo condotto dalla Sovrintendenza ai beni culturali di Catania: all’interno del Castello Ursino sono stati rinvenuti strutture e materiali greci che risalgono al periodo tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII secolo, cioè alla fase fondativa della città. Anche sulla sommità della collina dell’acropoli numerosi sono i resti d’epoca greca del VII secolo, oltre che significative tracce del periodo preistorico, relative in specie al neolitico ed all’età del rame. Altri ritrovamenti risalenti al Vi secolo dimostrano la progressiva espansione della colonia calcidese nel suo retroterra. Una stipe votiva rinvenuta nel 1959, attraverso i suoi materiali ceramici di VI secolo provenienti non solo da laboratori ateniesi e corinzi, ma anche di Sparta, Chio e altri centri greci, lascia pensare ad una Katane dai molteplici contatti con la madrepatria e centri del mediterraneo orientale. Indicativo in tal senso è anche il fatto che tra le statuette della stipe per il V e il IV secolo (momento di influenza siracusana) il tipo più diffuso sia quello di Kore introdotto da Gerone, tiranno di Siracusa, sacerdote appunto di Demetra e Kore, al momento della prima conquista siracusana di Catania.
Tra i resti del periodo greco e romano messi in luce e visitabili vi sono: il Teatro Romano (risalente al III secolo), l’Odeon (III secolo), l’Anfiteatro (II secolo), le Terme dell’indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achilliane, resti di un acquedotto presso il parco Gioeni e alcuni edifici funerari.
Persino u Liotru, il simbolo di Catania posto al centro di Piazza Duomo, è stato realizzato in pietra lavica in epoca romana e raffigura un elefante che regge un obelisco simile a quelli egizi.