La camera Galatea è di ampie dimensioni, 23 mq, è dotata di tutti i comfort, letto matrimoniale, scrivania, frigobar, tv satellitare, armadio, bagno, divano letto, vasca idromassaggio, affaccio al balconcino privato verso la corte interna del palazzo.
Posizione: affaccio su corte interna
Si tratta di una camera doppia deluxe, che all’occorrenza si trasforma in una comoda quadrupla .
“La suite Galatea ed il mare” è l’assonanza che ha ispirato i dettagli di questa splendida camera. Nei suoi colori dalle sfumature di blu c’è, infatti, il richiamo al forte rapporto della città con il suo mare che si infrange sulle coste frastagliate ed ai suoi colori.
Catania è la perla nera dello Jonio; sorge su uno spettacolare lembo di costa rocciosa costituito da antiche colate laviche a nord, mentre a sud si estende la lunghissima spiaggia di sabbia fine della Playa.
La scogliera di pietra lavica e la spiaggia di sabbia dorata: il limite di queste due aree è la passeggiata a mare detta “u passiaturi” che da Piazza dei Martiri va alla Stazione Centrale.
Se ci si vuole tuffare dagli scogli e fare una nuotata nel mare profondo dalla Stazione Centrale bisogna andare verso nord. Alla Stazione si trova ancora uno tra i più antichi stabilimenti balneari italiani.
Da piazza Europa, dove si possono trovare i primi solarium a gestione comunale e lidi balneari privati, si prosegue sul lungomare, viale Ruggero di Lauria, fino al borghetto di pescatori di San Giovanni Li Cuti, con il suo incantevole porticciolo e una deliziosa spiaggetta di sabbia nera vulcanica, così chiamato per la sua spiaggetta fatta da Cuti Lisci, pietre lisce costituite da varie dimensioni di ciottolato lavico.
E se proseguite, più avanti troverete ancora il Borgo di Ognina, con il suo porto e la chiesa dedicata alla Maria Bambina, dove l’8 settembre si tiene una festa particolare che coinvolge i pescatori e i devoti.
A nord di San Giovanni Li Cuti, la costa si mantiene alta per oltre due chilometri, con strapiombanti falesie rocciose che in superficie hanno originato vere e proprie sculture naturali di grande suggestione.
Superato il porto di Ognina, dopo circa 5 Km arriviamo ad Aci Castello: nella piazza principale, su di una rupe a strapiombo sul mare si erige il Castello di Aci, di origine bizantina e sede di un museo.
Subito dopo troviamo Aci Trezza, il cui panorama è dominato dai faraglioni dei Ciclopi: otto pittoreschi scogli basaltici che, secondo la leggenda, furono lanciati da Polifemo ad Ulisse durante la sua fuga. Poco distante dalla costa (a circa 400 m di distanza), si trova l’Isola Lachea, sulla quale è possibile arrivare facendosi accompagnare su una delle tipiche barche a remi e trascorrere una giornata al mare lontano dalla folla.
Le leggende strettamente legate alla maestosa Etna sono tante e la sua bellezza ha ispirato poeti e narratori. Questa leggenda è tra le più belle storie d’amore della mitologia, una leggenda che Ovidio narra nel XIII libro delle Metamorfosi.
***Aci e Galatea, la leggenda d’amore scorre dall’Etna fino al mare.
La leggenda narra di Polifemo, ciclope che abitava nel vulcano, perdutamente innamorato della giovane Galatea. La bellissima ninfa era una delle cinquanta ninfe del mare, le Nereidi. Aci era un bellissimo pastorello che pascolava le sue pecore vicino al mare, quando un giorno vide Galatea e se ne innamorò perdutamente. Una sera, al chiarore della luna, il ciclope vide i due innamorati in riva al mare baciarsi. Accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare, Polifemo prese un grosso masso di lava e lo scagliò contro il povero pastorello schiacciandolo. Appena Galatea seppe della terribile notizia, accorse subito e pianse tutte le sue lacrime sopra il corpo martoriato di Aci. Giove e gli dèi ebbero pietà e trasformarono il sangue del pastorello in un piccolo fiume che nasce dall’Etna e sfocia nel tratto di spiaggia proprio dove i due amanti erano soliti incontrarsi.
Il piccolo fiume venne chiamato dagli antichi greci “Akis” e, in località Capo Molini (poco distante dal mare) c’è una piccola sorgiva chiamata “u sangu di Jaci”, dovuto al suo colore rossastro. Così il fiume ha dato il nome alle nove cittadine; Aci Castello, il cui nome deriva dall’omonimo castello di epoca normanna, costruito su un promontorio di roccia vulcanica a picco sul mare. Aci Trezza, piccolo e grazioso borgo di pescatori dove dalle sue acque limpide emergono i faraglioni dei Ciclopi, souvenir delle ire di quest’ultimi e l’isola Lachea.
Se invece si preferisce la sabbia si prosegue verso sud in direzione del Porto: qui troverete anche delle strutture per il diporto delle imbarcazioni. Dalla via Dusmet, la strada della Marina che costeggia il porto, giungete a Piazza Borsellino. Da qui vi aspetta la Playa: chilometri e chilometri di spiaggia dorata che si estende oltre l’Oasi del Simeto fino al borgo di Agnone Bagni ai confini della città di Lentini.
La Playa è l’area costiera del Golfo di Catania, una tipica spiaggia bassa e sabbiosa che si allunga per circa 22 km a sud della città. Lungo i 5 km di spiaggia attrezzata sono presenti oltre 40 stabilimenti balneari e diversi locali notturni estivi. Si raggiunge facilmente in 10 minuti di auto o bus. Nel 1984, l’area della foce del Simeto fu dichiarata Riserva Naturale Orientata dalla Regione Siciliana; è infatti una zona costiera umida che rappresenta un’area strategica per lo svernamento e la nidificazione per gli uccelli acquatici lungo le rotte migratorie dal Nord Europa all’Africa e viceversa. Lungo questo tratto di mare, di fronte alla spiaggia è possibile osservare diverse specie di uccelli marini.